La tecnologia a supporto della Vigilanza Privata

Come migliorare e rendere il servizio in tempo reale grazie a smartphone e tablet
Durante la recente manifestazione fieristica di Milano dedicata alla Sicurezza, tanti sono stati i nuovi software presentati per migliorare l’attività degli Istituti di Vigilanza e dei loro collaboratori. A tal proposito abbiamo chiesto a Andrea Di Tella, Direttore Tecnico di Caramella Multimedia Srl, società specializzata in soluzioni GPS attraverso dispositivi mobile, di spiegarci come poter coniugare le nuove tecnologie agli Istituti di Vigilanza.
Quali sono state le problematiche degli istituti di vigilanza nel gestire il lavoro delle GPG (Guardia Particolare Giurata)?
Le principali problematiche erano legate alla gestione cartacea delle ronde: ogni pattuglia aveva a disposizione delle semplici stampe con le liste degli obiettivi. A fine turno queste liste venivano riconsegnate in centrale operativa, compilate a mano in base alle attività svolte, avendo così i dati solo a ronda avvenuta. Questo ha portato ad ulteriori problematiche come l’eccessivo consumo di carta, l’impossibilità di avere un archivio storico di facile consultazione, un feedback delle informazioni ai clienti in ritardo e, non ultimo, nessuna possibilità di controllo sullo stato dei lavori in tempo reale.
Quali soluzioni la tecnologia ci mette oggi a disposizione?
Oggi la tecnologia ha fatto passi importanti nell’interazione tra ufficio ed operatori che svolgono le loro attività all’esterno dell’azienda, soprattutto grazie a smartphone e tablet. Se prima il telefono veniva usato solo come tale, oggi possiamo gestire la posizione GPS, le funzionalità multimediali come fotocamera, lettura di barcode e RFID, accesso ad internet ad un costo veramente alla portata di tutti. Combinando tutte queste possibilità, la GPG può interagire in modo veramente rivoluzionario con i sistemi informativi aziendali.
Quali dati è possibile conoscere in tempo reale?
La posizione innanzitutto. Da questo dato è possibile ottimizzare tempi e risorse, quindi i costi. E’ possibile ricevere fotografie, registrazioni video, registrazioni audio, firme digitali. Tutti dati che aiutano la GPG
nel suo lavoro quotidiano e l’Istituto di Vigilanza nella pianificazione delle attività.
Quali sono i vantaggi per l’istituto di Vigilanza e la GPG?
L’Istituto di Vigilanza risparmia tempo e denaro, poichè ha un controllo in tempo reale delle attività, ha un archivio digitale dei passaggi che può generare fatture in automatico e può certificare il suo lavoro inequivocabilmente, grazie al controllo incrociato tra posizione GPS e tempistiche operative. La GPG ne guadagna sull’operatività quotidiana: uno smartphone può sostituire tutta una serie di apparati che prima dovevano essere installati sulle vetture o dati in dotazione alle guardie. Esistono cellulari con certificazioni sulla resistenza all’acqua, agli shock ed alle polveri sottili, che integrano non solo il modulo telefonico e GPS, ma anche radio, torcia, la funzionalità di uomo a terra, il push to talk.
Quali sono i possibili pericoli dal punto di vista della privacy, per l’Istituto di Vigilanza e il suo Cliente?
Il Garante della Privacy, ultimamente ha illustrato le procedure da adottare per integrare in azienda questi sistemi di pianificazione e controllo. Va fatta prima di tutto la notifica: il datore di lavoro deve indicare quali dati conserverà, oltre a come e per quanto tempo li utilizzerà. Il tracciamento dovrà riguardare solamente le attività lavorative e dovrà essere ben visibile sullo smartphone l’icona che segnala l’invio della posizione alla centrale operativa. Sono semplici linee guida che garantiscono l’utilizzo lecito dei dati relativi alla posizione, da parte dell’azienda.
di Cosimo Cordaro
