«Dipendenti seguiti da Gps? È ok»
Vi ricordate di Metropoli? L’app, sviluppata dalla Caramella Multimedia, consente il tracciamento in tempo reale dei percorsi di lavoro. Una possibilità su cui avevano sollevato dubbi, se non critiche, i sindacati. Il Garante della privacy ha sancito che applicazioni del genere sono lecite, purchè rispettino certe condizioni. L’autorità si è pronunciata su due istanze di verifica preliminare portate avanti da due colossi della comunicazione: Wind ed Ericsson.
Le due società intendono utilizzare i dati di localizzazione geografica rilevati da un’app attiva sugli smartphone di cui dispongono i lavoratori. La finalità presentata è ottimizzare le risorse presenti sul territorio e migliorare gestione, coordinamento e tempestività degli interventi tecnici. Scopi illustrati come vantaggi dalla società di Campogalliano “madre” di Metropoli. Andrea Natale, responsabile alle vendite della start-up, aveva anche sottolineato che l’app «permette a chi la utilizza di dimostrare di stare realmente lavorando», specificando come poi sono i clienti dell’azienda a dover rispettare le norme.
Secondo l’autorità la localizzazione geografica «rafforza le condizioni di sicurezza dei dipendenti permettendo l’invio mirato di soccorsi in caso di difficoltà. Il sistema risulta poi conforme anche ai principi di necessità, pertinenza e non eccedenza». L’autorità ha apprezzato che la rilevazione sia a intervalli e non continuativa. Il Garante ha ribadito la liceità dell’utilizzo, a patto che ci siano accorgimenti e stringenti misure di sicurezza.
Seguire con lo smartphone una persona, infatti, non permette di distinguere tra quei tempi che sono di lavoro e gli altri che di lavoro non sono, con possibili lesioni per la libertà, i diritti e la dignità del dipendente. «Per questo motivo – si legge sul sito del Garante – le società, che si sono anche impegnate a raggiungere un accordo con le organizzazioni sindacali, dovranno adottare specifiche misure volte a garantire che le informazioni visibili o utilizzabili dalla app siano solo quelle di geolocalizzazione (Gps), impedendo l’accesso ad altri dati (come, sms, posta elettronica, traffico telefonico). Dovranno configurare il sistema in modo tale che sullo schermo dello smartphone compaia sempre, ben visibile, un’icona che indichi ai dipendenti che la funzione di localizzazione è attiva». Fondamentale che i dipendenti siano informati in modo chiaro e completo sulla natura dei dati trattati, sulle caratteristiche del dispositivo e sulle ipotesi in cui è consentito disattivare il Gps durante gli orari lavori (ed eventuali conseguenze). Infine, l’accesso dei dati ai soli incaricati della società.
di Gabriele Farina
