L’app “marca dipendenti” adottata da Gulliver
Si chiama “Metropoli” e permette di gestire il controllo virtuale del personale I sindacati avevano richiamato lo statuto lavoratori, ma la cooperativa la utilizza
Metropoli continua a crescere. Non si parla né di New York né di Milano, bensì di un’app dal cuore modenese. Sviluppata da Caramella Multimedia, include le funzioni di avere una mappatura virtuale dei dipendenti e creare scalette virtuali dei percorsi da seguire. Lo strumento digitale, ideato da una start-up di Campogalliano, ha raggiunto la “fase finale” allo Smau.
Giovedì 4 e venerdì 5 giugno, al salone macchine e attrezzature per l’ufficio, l’applicazione sarà in concorso a Bologna per il Premio Innovazione Digitale dedicato alle Pmi.
L’app è ora usata anche da Gulliver. La cooperativa sociale se n’è dotata in modo per ora sperimentale per sfruttare il sistema di marcatura e il conteggio dei chilometri. «Avevamo bisogno di uno strumento per la marcatura virtuale del dipendente – ha spiegato Tania Ronzoni, coordinatrice dell’ufficio paghe di Gulliver – con la comunicazione scritta grazie a un’app ci sono meno possibilità di errore. La utilizziamo per avere una gestione immediata e precisa della sostituzione in caso di assenza dell’operatore di ruolo. I contatti tra la ditta di Campogalliano e la cooperativa sociale sono partiti a inizio anno. Alcuni mesi di confronto tra le parti, poi il via alla collaborazione. «Funziona molto bene – ha aggiunto Ronzoni – consente un risparmio di tempo e risorse. Finora tutto era cartaceo, non c’era la possibilità per i sostituti di timbrare nelle sedi operative. Il personale segnava le ore in modo cartaceo. Non utilizziamo la mappatura virtuale dei dipendenti». Metropoli, consente questa possibilità, non sfruttata da Gulliver. Sulla mappatura si erano subito detti critici i sindacati. «Il riferimento resti lo Statuto dei lavoratori», aveva sostenuto Maurizio De Nitto, segretario della Fit-Cisl. «Bene la sicurezza – aveva aggiunto Giulia Grandi, segretario della Filt-Cgil – ma senza cozzare con le norme e i contratti nazionali».
«I datori di lavoro devono fare una notifica al Garante della privacy», aveva spiegato l’allora direttore commerciale, responsabile della start-up, invitando gli stessi alla massima trasparenza. L’autorità aveva poi sancito che la localizzazione geografica «rafforza le condizioni di sicurezza dei dipendenti permettendo l’invio mirato di soccorsi in caso di difficoltà. Il sistema risulta poi conforme anche ai principi
di necessità, pertinenza e non eccedenza». Il pronunciamento, su due istanze di verifica preliminare portate avanti da Wind ed Ericsson, include alcune limitazioni, tra cui «impedire l’accesso ad altri dati» e un’informazione chiara e completa per i lavoratori.
di Gabriele Farina