Il business del “controllo a distanza”

L’imprenditore Porrini: «Con le nuove norme le nostre tecnologie diventano basilari per la tracciabilità dei lavoratori»

Confindustria e Fiom Cgil polemizzano sul Jobs Act ma la riforma del lavoro non prevede solo contratti a tutele crescenti e norme sui licenziamenti che tanto fanno discutere. C’è anche la revisione dello Statuto dei lavoratori con la nuova disciplina sui controlli a distanza, anche su pc, cellulari o tablet previa informazione, che suscita polemiche con i sindacati: «spionaggio contro i lavoratori», è un «Grande fratello», dicono Susanna Camusso di Cgil e i leader di Cisl e Uil.

In questo ambito si innesta un intervento dell’azienda di Campogalliano, Caramella Multimedia, che si occupa proprio di sistemi di tracciamento degli operatori in mobilità attraverso GPS e tecnologia smart, un’impresa ovviamente molto sensibile a questi temi evidenziati dal Jobs Act.

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Caramella Multimedia è nata nel 2013 come start-up innovativa del Gruppo Porrini e i suoi clienti sono fondamentalmente le aziende che fanno della mobilità il loro punto di forza. Massimo Porrini, 45enne fondatore del Gruppo che dal 1991 guida con il fratello Gilberto, spiega che «il controllo a distanza dell’attività lavorativa riveste un ruolo fondamentale nelle politiche aziendali perché migliora l’organizzazione in termini di efficienza operativa, fondata sulla sinergia tra lavoratore e impresa, e inoltre diventa un valido strumento di meritocrazia per i lavoratori. Il controllo a distanza diventa basilare per le attività di istituti di vigilanza, installatori e manutentori, servizi tecnici, trasporto scolastico, raccolta rifiuti, personale sui cantieri, sgombero neve, cooperative sociali, trasporti e logistica, autonoleggio con autista, agenti di vendita».

«Lo Statuto dei lavoratori – continua Porrini – attualmente limita l’uso di “impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza sull’attività dei lavoratori” se non in seguito a un accordo con le rappresentanze sindacali. Questo è sicuramente un freno incomprensibile dal momento che oggi la tecnologia è parte integrante della organizzazione del lavoro. Quello che adesso viene approvato grazie al Jobs Act è un importante passo avanti che aggiorna una norma datata 1970, emanata con riferimento a tempi e a un contesto tecnologico e produttivo completamente diversi da quelli presenti.

Il controllo a distanza della attività lavorativa non è un semplice strumento di verifica ma incarna il dovere di diligenza, lealtà, correttezza e buona fede nell’adempimento delle prestazioni lavorative, la cui osservanza è di importanza fondamentale per il buon funzionamento, affidabilità e reputazione dell’azienda».

«Caramella – dice ancora Porrini – è l’ultima nata fra le cinque imprese del nostro Gruppo, che si è sempre occupato di trasporti e logistica. È una start up che è stata premiata a Smau Milano e che fonda il proprio successo sulla tecnologia Metropoli, soluzioni personalizzate sulla base delle richieste della clientela e studiate per la pianificazione e il tracciamento degli operatori in mobilità tramite GPS e la tecnologia smart, diventata di uso quotidiano. Sulle polemiche con i sindacati devo dire che, per esempio, i recenti confronti con la grande cooperativa sociale

Gulliver hanno dato buoni esiti, a dimostrare che non sempre le forze sindacali devono opporsi pregiudizialmente alle innovazioni tecnologiche».

Il Gruppo Porrini ha un fatturato di una quindicina di milioni con 40 dipendenti e decine di collaboratori fino a un numero complessivo di 300.

di Stefano Turcato

fonte: http://gazzettadimodena.gelocal.it